Area Emilia Romagna
San Benedetto Po – Fiumalbo
km 343, tappe 16, varianti incluse
Referenti: Dario Bondi 3356914349 – Vanni Gasparini 335 7839323
L’area emiliana si sviluppa quasi interamente nella provincia di Modena, salvo l’inizio in provincia di Mantova, e un breve sconfinamento nel reggiano, a Rubiera.
Il principale riferimento storico delle viabilità di questa sezione risale ad oltre 200 anni fa, quando i Lorena e gli Estensi vollero collegare Firenze, Modena e Vienna.
Oggi buona parte di quella antica via è una statale (la 12, detta anche Abetone-Brennero) e una autostrada (A 22), naturalmente non proponibili ai moderni camminatori e ciclisti, per cui si è rispettata la direttrice, garantendo la sicurezza mediante sentieri arginali lungo i fiumi Secchia, Naviglio e Tiepido che consentono di arrivare ai piedi dell’Appennino.
In Emilia gli itinerari che proponiamo sono più di uno: una prima alternativa si trova a Rovereto (comune di Novi), dove si staccano due varianti che si ricongiungono a Pavullo, dopo aver attraversato Modena e Maranello l’una, e Carpi e Sassuolo l’altra. Altra biforcazione si trova poco km a sud di Pavullo, e consente di risalire su entrambi i versanti la bellissima Valle dello Scoltenna.
La sezione si conclude a pochi km dal Passo dell’Abetone, sul crinale tosco-emiliano; notevole la varietà paesaggistica, con fiumi e laghi, montagne e foreste. Pievi, Santuari e il Duomo di Modena sono mete devozionali, mentre diversi borghi (alcuni ormai disabitati) fanno rivivere leggende e antiche atmosfere.
Questa sezione propone però molto anche dal punto di vista contemporaneo: eccellenze manifatturiere famose nel mondo, nei settori dell’automotive, della moda, della meccanica, della ceramica, del biomedicale.
Infine non si può dimenticare l’enogastronomia, che propone il re dei formaggi, il Parmigiano-Reggiano; l’Aceto Balsamico e il Vino più venduto al mondo, il Lambrusco; e poi la grande salumeria, l’alta cucina di chef super-stellati e piatti della tradizione come quelli derivanti dalla lavorazione della castagna che ha sfamato le genti di montagna per secoli.